Controversia di pesca sportiva

Pubblicato il 3 luglio 2024 alle ore 15:34

La presente relazione riguarda una controversia legale tra il Signor Sempronio e la Capitaneria di porto di Alfa in merito ad una contestazione di pesca illegale mossa dagli agenti nei confronti del Signor Sempronio.

Il presente caso è stato portato avanti presso il Tribunale civile di Beta.

 

Fatti del caso

Il Sig. Sempronio il giorno 19.01.2021, intorno alle 15.00, mentre, si trovava in semi immersione ed a seguito di un malore occorsogli al largo, intanto, che praticava pesca sportiva in apnea, si era aggrappato ad un blocco di cemento adiacente la diga di sopraflutto del porto di Alfa. Qui veniva raggiunto dagli agenti della capitaneria che, dall’alto, gli notificavano un verbale di accertamento e contestazione, per la presunta pesca in zone non consentite e più nello specifico, per la pesca in zona non consentita quale la diga di sopraflutto del porto di Alfa. Successivamente gli agenti continuavano con il verbale di sequestro amministrativo, attraverso il quale si è proceduto alla confisca dell’attrezzo con cui il Sig. Sempronio stava, presumibilmente, pescando in zona non consentita, ossia un fucile subacqueo. 

Oltre al sequestro del fucile, al Sig. Sempronio, per tale asserita violazione, veniva comminata una sanzione pecuniaria in misura ridotta di euro 1.000.

 

Difesa

  • In data 18.03.2024 il Sig. Sempronio presentava i propri scritti difensivi alla capitaneria di porto di Alfa, proponendo formale opposizione al verbale di Accertamento e contestazione; nonché, al verbale di sequestro amministrativo. Inoltre, il Sig. Sempronio chiedeva di essere sentito personalmente in merito all’asserita violazione contestatagli. 
  • In data 28.03.2024 il Sig. Sempronio viene sentito personalmente nei locali della capitaneria di porto, dove dichiara espressamente che nel momento in cui è stato avviato l’accertamento, egli non stava praticando attività di pesca e neppure balneazione, ma si era adagiato in quanto era stato colpito da un improvviso malore.
  • Successivamente, lo Studio legale Doria, ha presentato Ricorso al Tribunale Civile di Beta, ritenendo la predetta ordinanza di ingiunzione di pagamento con confisca, infondata in fatto e in diritto e chiedendo pertanto l’annullamento di questa, con disposizione dell’immediato dissequestro del fucile subacqueo.

 

I nomi e i luoghi menzionati in questo caso sono stati alterati per proteggere la privacy delle persone coinvolte. Qualsiasi somiglianza con persone, luoghi o eventi è puramente casuale.

 

Maria Benedetta Saraceno - Trainee Lawyer


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